Storia e tradizione

Carnevale: cos’è e come nasce :

A livello nozionistico il termine Carnevale deriva da carnem levare, abolire la carne, perché anticamente indicava il banchetto d’addio alla carne che si teneva subito prima della Quaresima, periodo di astinenza e digiuno.
Il Carnevale è la festa del popolo, il luogo del riso e della follia, dello scherzo, della materialità e dell’abbondanza. Nella festa vige la più “assoluta libertà” e tutto diviene lecito: ogni gerarchia viene a cadere ed i rapporti divengono spontanei, liberi e disinibiti, superando i freni imposti dalle convenzioni sociali e le barriere create dalle differenze di età, di classe e di sesso. Il singolo si spoglia della sua individualità per fondersi e confondersi nel vortice gioioso della festa; l’ebbrezza, la danza, la musica permettono di liberarsi dal proprio io contingente, di annullarsi per ritrovarsi con gli altri a condividere emozioni comuni che esulano dalla sfera quotidiana, emozioni in cui l’elemento materiale e quello simbolico trovano la loro sintesi.
La cerimonia del buffone che viene proclamato re offre una rappresentazione di “mondo alla rovescia” in cui si opera un capovolgimento dei rapporti alto-basso, tutto a vantaggio di quest’ultimo, in opposizione a tutto ciò che viene calato dall’alto come assoluto, indiscutibile ed immutabile.
Emblematica della concezione carnevalesca del mondo è la maschera. Essa è uno dei motivi più complessi e ricchi di significato della cultura popolare: indossare la maschera è un modo di uscire dalla banalità del quotidiano, di disfarsi del proprio ruolo sociale, di negare sé stessi per divenire altro.

La storia del  Carnevale di Follonica che possiamo suddividere nei seguenti 6 (sei) periodi :

1910 – 1948 carnevale follonichesi documentati da veglioni e filmati del periodo fascista girati dall’Istituto Luce

Il 5 febbraio 1910 ” nella sala dell’albergo – La Fortuna – di Giovanni Soldani, si svolge un veglione carnevalesco al suono di un orchestra fino all’alba ” e al quale parteciparono prevalentemente gli operai dello stabilimento siderurgico follonichese.
Verso la metà degli anni venti le popolari e tradizionali “Pulende in piazza” sfociano in un bel Carnevale con l’allestimento “di carri e grandi pianali trainati da cavalli e con sopra personaggi mascherati, che sfilano per le vie della nascente cittadina, accompagnati da orchestrali”.
Questi carnevali proseguono a Follonica nonostante le vicissitudini Italiane : 1^ guerra mondiale, epoca del Fascismo e le sue guerre di conquista, 2^ guerra Mondiale e passaggio dalla Monarchia alla Repubblica.

1949 – 1962 Carnevale Maremmano a Follonica con grandi carri allegorici e maschere

Nel 1949 Aldo Muratori ed Ivano Biagetti, idearono il “Carnevale Maremmano” che dal 1950 al 1960 conobbe il suo massimo splendore e nel quale esplose la comicità e l’ironia di quel personaggio che risponde al nome di Luigi Saragosa che, con la sua capacità organizzativa, ha sempre partecipato a questa manifestazione diventandone il personaggio principale.
Oggi giorno questo personaggio è noto come “Gigi del Golfo”.
Dopo i tempi bui provocati dalla guerra, c’era la voglia di rinascere. I commercianti, per quest’iniziativa, donarono un po’ di denaro, in totale 140.000 lire che oggi giorno non sono niente, ma a quel tempo erano molti soldi!
Grazie a loro e alla buona volontà di Aldo Muratori e Ivano Biagetti si ebbe il carnevale!
Il Carnevale era sentito e vissuto da tutti i residenti ricordando ancora oggi la satira pungente, gli scherzi, le musiche, la poesia del momento, l’ironia e l’estro degli artisti della creta, colla, cartapesta, movimenti e colore.
I capannoni dove avveniva la costruzione del carro allegorico, erano i luoghi principali di aggregazione nelle varie zone della città.
In quegli anni Follonica era divisa territorialmente in 4 zone dette Rioni : Centro, Chiesa, Zona Nuova e Senzuno, a questi se ne aggiunse un altro : Noi del Golfo senza un territorio delineato.
La popolazione di questi Rioni, da Ottobre a Marzo, dopo il lavoro, viveva nei capannoni senza distinzione sociale, incurante del freddo e della fatica, per ideare, progettare e costruire il carro allegorico del proprio rione.
Ciascun Rione aveva il proprio stemma, la bandiera, la canzonetta e la reginetta.
Privati cittadini e/o Aziende parteciparono al Carnevale con carri piccoli e mascherate a terra sia di stoffa che di cartapesta.
In questi anni le rappresentazioni allegoriche in cartapesta su carri trainati inizialmente da buoi, indi da trattori, nel circuito cittadino, richiamarono nella città migliaia di persone da tutta la provincia ed oltre.
La città operaia. artigianale, intellettuale e turistica si ritrovava ed esprimeva nella realizzazione carnevalesca tutto il suo “saper fare” la sua potenzialità, creatività e passione.
Durante il 1958/60 si vive un clima disfattista all’interno dei vari rioni, fino ad arrivare ai primi del 1960 dove scomparvero interamente i carri rionali e da qui la fine di quel bellissimo sogno quale fu il Carnevale Maremmano.
Il 1962 fù l’ultimo anno del Carnevale Maremmano a Follonica, fatto con carri che non erano fabbricati e intitolati ai rioni di Follonica ma alle località-città limitrofe : Grosseto, Massa Marittima, Punta Ala, Castiglione della Pescaia e Follonica inoltre parteciparono 5 carri piccoli, 4 Bande Musicali ed un Balletto Folkloristico.

1963 – 1978 Carnevale a Follonica ma solo con poche maschere

Gli anni Bui del Carnevale di Follonica senza Carri Allegorici, fatto solo di maschere spure.
In questo periodo la città subisce una trasformazione impensabile fino ad allora.
Con il boom dell’edilizia, l’arrivo delle fabbriche ed il progressivo aumento dell’economia turistica, ci fu un forte aumento della popolazione residenziale.

1979 – 2016 Carnevale Follonichese con grandi Carri allegorici e maschere

In questo scenario di cambiamenti, nel 1979 il carnevale rifiorirà in riva al Golfo.
Si chiamerà da allora “Carnevale Follonichese”.
È una manifestazione, quest’ultima, che nasce dall’intento dei quattro ideatori : Maris Montalti, Roberto Ticciati, Rino Magagnini e Gianfranco Serafini di stimolare i follonichesi a riappropriarsi della cultura materiale della costruzione e delle proprie tradizioni.
“Il Golfo” (periodico di informazione) e Radio Diffusione Follonica, appoggiarono l’iniziativa che riprendeva l’edizione del Carnevale Maremmano degli anni ’50.
Con il cambiamento della città cambia anche una certa fisionomia del carnevale.
I Rioni sono aumentati, da cinque fino a otto. Ai veterani “Centro”, Noi del Golfo, “Zona Nuova”, ”Senzuno” e “Chiesa”, si sono aggiunti “167 ovest-Campi alti al mare”, ”Cassarello”, “Capannino-San Luigi-Corti Nuove” e “Pratoranieri”, purtroppo è scomparso “ Noi del Golfo “ .
Si è avuto successivamente la scomparsa di Pratoranieri (dal 1991 al 2012) e del “Senzuno” (dal 2000 al 2008) con l’apparizione del rione “Palazzi” (dal 1999 al 2001).
Si è passati via via dalla costruzione dei carri nei capannoni presso l’area EX ILVA a quella nei capannoni presso la Zona Industriale in attesa della prevista Cittadella del Carnevale.
Il finanziamento avviene tramite i seguenti canali : patrocinato e finanziato dall’Amministrazione Comunale di Follonica, l’autofinanziamento (con appositi incaricati che effettuano il giro delle famiglie e degli operatori commerciali rione per rione) e dagli Sponsors, ma questo sistema di finanziamento limitava molto la qualità dei carri, quindi dal 2008 è stato stabilito di integrarlo con  il pagamento del biglietto di 3 €uro (aumentato a 4 € dal 2016) per entrare nel circuito del Carnevale Follonichese. .
Gli artigiani costruttori, gli artisti modellatori, i “carristi” dell’edizione del 1950 hanno fatto in tempo a trasmettere “l’arte carnevalesca” ai giovani i quali hanno potuto, in molti casi diplomarsi all’istituto artistico.     È rimasta la rivalità rionale.
Dal 1980 al 1990 veniva organizzato il concorso per la Canzonetta del carnevale, con relativo veglione per la premiazione, tale concorso non fatto dal 1991 al 2012, si è ripreso nel 2013 con il nome di ” Festival del Follostrello ” (il menestrello di Follos=Follonica).
Dall’anno 2013, in collaborazione con il Comune di Follonica, viene effettuato il Carnevale nel periodo estivo in notturna a fine di divertimento, turistico e pubblicitario.                                                    Sempre dal 2013 viene realizzato il PROGETTO SCUOLA, cioè i “ Corsi di Cartapesta” ed altre informazioni sul carnevale follonichese, in tutte le scuole di Follonica : Infanzia, Primarie, Secondarie e Istituti Superiori al fine di trasferire la cultura e l’esperienza del Carnevale Follonichese alle nuove generazioni.
Nel dicembre del 2015 è nata l’associazione delle ”Reginette Carnevali Follonica” con lo scopo di promuovere e sviluppare il Carnevale Follonichese in sintonia con L’Associazione Carnevale Follonichese.

Lo svolgimento del Carnevale

Il Logo del carnevale Follonichese è la maschera di Gigi del Golfo fatta da Olando Carducci, pittore e costruttore di carri allegorici.
Il programma del Carnevale Follonichese prevede tre sfilate dei carri allegorici grandi, ma nel circuito, trovano posto anche carri allegorici piccoli, bande musicali, maschere singole, gruppi mascherati e mascheroni in cartapesta.
È mantenuto il tradizionale arrivo di Re Carnevale che viene scelto ogni anno dal “comitato carnevale”.
Il suo arrivo avviene il sabato precedente la prima sfilata dei carri allegorici. Insieme all’arrivo del Re, c’è la consueta presentazione delle Reginette dei Rioni.
Esse rappresentano il proprio Rione per le tre domeniche carnevalesche previste. Per loro è previsto un veglione, la sera della seconda domenica di carnevale, nel quale verrà dichiarata e premiata la vincitrice che si fregerà del titolo di Miss Carnevale dell’anno in corso.
Un altro veglione è previsto la sera della terza ed ultima domenica di carnevale e/o il martedì grasso, ed è dedicato alla premiazione del carro e della mascherata a terra vincenti e altre premiazioni di manifestazioni collaterali al Carnevale e persone che si sono distinte per il Carnevale Follonichese.
Per i bambini vengono organizzate, durante la settimana, feste mascherate in collaborazione con le scuole elementari le parrocchie di Follonica e sponsors.
Viene fatto il Carnevale per gli Anziani e per i Diversamente Abili.
Completano il cartellone della manifestazione, il trofeo Carnevale di pesca subacquea del Circolo Sub Lega Navale Italia di Follonica, con atleti provenienti da tutta Italia che verranno abbinati ai vari Rioni, il concorso di Pittura, Mostre fotografiche, il torneo di Burraco, Vetrine dei negozi vestite a Carnevale, torneo di Calcetto, torneo di Hockey ed altro.
Dal 1980 al ca. 1990 veniva organizzato il concorso per la Canzonetta del carnevale, con relativo veglione per la premiazione, tale concorso non fatto dal 1991 al 2012, si è ripreso nel 2013 con il nome di ” Festival del Follostrello ” (il menestrello di Follos=Follonica).
Al termine di un intenso programma di festeggiamenti e al termine della terza domenica di sfilata dei carri allegorici, il Carnevale Follonichese si chiude con il simbolico rogo del Re Carnevale.
Il Re Carnevale, in questo caso, è un enorme mascherone in cartapesta che viene bruciato sulla spiaggia antistante Piazza XXV Aprile, conosciuta da tutti gli abitanti di Follonica come Piazza Istria, che accoglie migliaia di persone e tutti i carri carnevaleschi schierati in parata, in una suggestiva e spensierata atmosfera di altri tempi.

Fonti

Elisa Premoli
Il Golfo periodico di informazione democratico
Lido Raspollini
Pier Vittorio Cacialli